domenica 19 ottobre 2008

A scuola di rebus 1














I rebus sono vignette in cui sono raffigurati diversi soggetti. Alcuni di questi soggetti sono contrassegnati con delle lettere («grafemi», in linguaggio tecnico) o con degli asterischi.
Per risolvere un rebus si procede alla semplice lettura, in rigorosa sequenza sinistra-destra, dei soggetti contrassegnati e delle eventuali relative lettere, che possono accompagnare il loro soggetto indifferentemente prima o dopo, ma che non possono assolutamente staccarsene. La sequenza così ottenuta, dopo una differente separazione tra le varie parole («cesura», in linguaggio tecnico), darà luogo ad una frase. La frase così ottenuta è la soluzione del rebus.
In questo rebus è raffigurato un manifesto cinematografico che presenta l’attrice Argento, il cui nome è cancellato e contrassegnato con una C. Nel cielo volano alcuni uccelli: le lettere NOM contrassegnano due precise parti del corpo di uno di questi uccelli.
Per arrivare alla soluzione sarà quindi necessario identificare correttamente tutti i soggetti indicati. La C indica solo il nome dell’attrice, le NOM solo quelle parti del corpo dell’uccello in volo.
La lettura dei soggetti sarà dunque «C Asia; NOM ali». Questa sequenza di soggetti e relativi grafemi, prima della ricomposizione finale, si chiama «prima lettura» perché è quella immediatamente ricostruibile dalla semplice osservazione del rebus.
Accanto alla parola REBUS compare, tra parentesi, la dicitura «(frase: 4 7)». Questa dicitura si chiama «diagramma» e suggerisce al solutore il numero complessivo di parole della soluzione e la lunghezza di ciascuna di esse, nell’ordine.
In base a questo diagramma, le lettere della sequenza della prima lettura dovranno essere raggruppate diversamente, a formare una frase – di senso compiuto – di due parole, la prima di quattro e la seconda di sette lettere. Si otterrà perciò

C Asia; NOM ali = Casi anomali.

«Casi anomali» è la soluzione del rebus.

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